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Test (leggimi!)

Questo è un post di prova.
Nel senso che vorrei provare a capire se c’è ancora qualcuno che segue questo blog o, più semplicemente, se il nuovo articolo verrà mai letto da essere vivente.

Sul senso di questo blog ne ho già parlato in passato. Dovrebbe esserci anche una pagina che spiega la situazione.
Il punto è che negli scorsi mesi non sono stato attivo come blogger, neppure sul blog principale. Qualche ritorno random, ma finora niente di continuativo, anche se mi sono specializzato nell’avviare progetti grandiosi che poi abbandono miseramente.

Comunque, la novità è la seguente: sto insieme ad una ragazza da 2 mesi, usciamo insieme da 4, sono molto felice di tutto questo e anche lei ha un blog. Anzi, il blog è stato uno dei punti di contatto che ci ha avvicinati nei mesi prima che iniziassimo ad uscire insieme.

Insomma, il dato di fatto è che ogni tanto potrei aver bisogno/voglia di scrivere qualcosa di personale e privato, che non venga letto da fratelli, genitori, amici o fidanzate. E quindi ecco che il Q.P. recupera la sua valenza.

Eccomi quindi a fare questo sondaggio. C’è qualcuno in ascolto?

Pregasi lasciare traccia del proprio passaggio con un like, un commento o un voto al sondaggio. 🙂

Saluti e a presto (o forse no).

V.V.T.T.B.

La mia più grande difficoltà non è tanto pensare i contenuti per il blog: il problema è proprio mettermi lì e scrivere. Davvero, mi capita sovente di pensare a qualcosa che avrei voglia di pubblicare, tipo avvenimenti particolari o curiosi che mi sono accaduti nella giornata, pensieri o riflessioni, sfoghi per una determinata situazione emotiva.
E invece niente, queste idee rimangono solamente intenzioni, sempre più latenti, procrastinate fino a quando lentamente sfumano e svaniscono.

Perché questo preambolo? Perché è da ieri sera che mi frulla per la testa un pensiero da condividere, e solo ora mi sono messo alla tastiera con questo scopo.
Se non altro pare che stia lentamente migliorando. 😀 (Speriamo che duri, anche se ne dubito.)

L’apertura di questo blog ha coinciso con il mio ritorno in generale su WordPress. Ho ricominciato a pubblicare post anche sul blog principale, ho ricominciato a seguire i blog che leggevo quando ero attivo (approfittandone per mettere un po’ tutto in ordine) e ne ho anche scoperti di nuovi, ho reinstallato la app di WordPress sul telefono e via dicendo.
Quando mi sono reso conto che sembravo determinato a fare sul serio, ho deciso di segnalare questo blog ad alcuni utenti con cui ero in contatto o che seguivano il Q.I.: qualcuno con un commento sul loro blog, alcuni tramite Facebook.

E forse sarà una cosa un po’ stupida da dire, ma mi sono sentito veramente accolto. Cioè, hai un blog, sparisci, torni e vieni a dire che ne hai pure un altro… chiunque potrebbe venirti legittimamente a dire che non gliene frega più niente, o comunque ignorarti.
E invece no. Anche se sono stati piccoli segnali (un commento in risposta, una breve chat su Facebook, un Mi piace ad un post), mi sono sentito veramente parte di un gruppo, di una commiuniti: chi più chi meno, chi con costanza e chi no (ehm…), noi siamo quelli che ogni tanto si mettono al computer per scrivere qualcosa che altri leggeranno.
Diciamo che ho percepito un “Bentornato” che mi ha fatto veramente piacere, quindi avevo voglia di dirvelo e di ringraziarvi.

Anche se a livello di privacy questo post avrei potuto tranquillamente pubblicarlo nel Q.I. (non sto sparlando di nessuno, fino a prova contraria… 😉 ) ho deciso di metterlo qui perché questo è il mio spazio più privato: di là mi sembrava quasi sprecato, o comunque non adatto.
Insomma, qua ci sono io, voi ed eventuali sconosciuti, ergo posso permettermi di fare il tenerone senza rovinarmi la (?!?) reputazione. 😛

In altre parole V.V.T.T.B., e ci leggiamo presto.
A meno che il mio nuovo periodo da blogger non duri circa due giorni. In quel caso ci sentiamo fra qualche mese.

E andiamo

Finalmente ce l’ho fatta. Da tempo volevo imbarcarmi in questo nuovo viaggio, ma solo ora ho trovato lo stimolo adatto.
Giusto per mettere le cose in chiaro, questo blog è un esperimento. E’ una novità su cui voglio indagare, verificare come andranno le cose e poi decidere se continuare questa esperienza o meno.
Per chiarire è meglio contestualizzare la mia situazione.

Come è possibile intuire dalla testata, ho già un altro blog, che potete trovare qui. E’ un blog ibrido: nato come semplice spazio mio personale per condividere pensieri, ha avuto vicende e visibilità alterne, e soprattutto contenuti estremamente variegati.
C’è di tutto, lì sopra. Scritti notturni, considerazioni politiche, progetti musicali, recensioni, vissuti personali, e chi più ne ha ne metta. Non a caso è semplicemente registrato come benguitar90.wordpress.com (il mio nickname su Internet). Come a dire, “Questo è quello che troverete qui sopra: me, con tutti i miei vari interessi”.

Ecco, non ho ancora specificato che quel blog è pubblico. Ho il link segnalato nei miei vari profili online, è attiva la pubblicazione automatica verso Facebook e Twitter, i miei genitori e i miei fratelli seguono il blog così come alcuni miei amici. Alcune volte addirittura invio il link del post via email ai miei vari contatti, specialmente quando mi interessa suscitare un dibattito su un tema specifico. In altri casi il blog è il punto di raccolta di un progetto sparso nell’Internet, come il lavoro che avevo fatto sulla colonna sonora di Star Wars (che concretamente si trova su YouTube e in GoogleDocs).
Perché il Q.I. – Qualcosa d’interessante è nato per questo: per essere una piattaforma più nobile di un comune social network per condividere pensieri, riflessioni. Insomma: cose.

Qual è il problema? Che in questa veste pubblica, sociale (a volta quasi mondana), non c’è più spazio per il me più intimo. Per quei post in cui voglio parlare di qualcosa che non devono sapere i miei amici o la mia famiglia, perché magari parlo proprio di loro o perché non voglio che lo sappiano.
Perché se voglio scrivere sul blog che ho cazzeggiato tutto il giorno senza studiare e ora mi sento in colpa, non voglio che lo sappia mia mamma. Perché se voglio scrivere di E. che sembra che ci stia provando e poi era una finta, voglio poterlo fare senza che E. lo venga a sapere o lo legga.
Perché voglio essere libero di bloggare.

Avevo già scritto tempo fa su questo argomento, ma i tempi non erano ancora maturi. La soluzione che avevo ipotizzato e che solo ora sto sperimentando è questo secondo blog. In cui potrò fare tutto quello che di là non potevo.

Bene, dov’è la fregatura? Che non so se il mio progetto sia fattibile.
Vorrei riuscire a realizzare un canale di comunicazione asimmetrico e unidirezionale fra i due blog. Tradotto, vorrei che chi legge questo blog sia a conoscenza dell’altro, quello che potremmo definire “principale” e che continuerà la sua attività per tutti quei contenuti che non necessitano di una privacy particolare. Anzi, invito i nuovi lettori capitati qui sopra a guardare anche il Q.I., in quanto qua ci sarà solo parte della mia attività di blogging.
Viceversa, se non ho commesso errori, né sui miei vari profili né sul Q.I. ci dovrebbero essere tracce di questo blog, di cui verranno messe a conoscenza solo alcune persone selezionate fra chi mi segue da un po’ di tempo.
Chi mi conosce nella vita reale, quindi, non dovrebbe arrivare fin qui, per i motivi già detti. Un caloroso benvenuto, invece, per chiunque altro sia interessato a seguirmi e leggermi.

E’ un sistema un po’ macchinoso, ma è il migliore che mi sia venuto in mente e spero possa funzionare.

Non resta che iniziare, ergo…