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Post che non potrei pubblicare nel mio blog pubblico

E fu sera e fu mattina, e le idee non furono più le stesse

Ci sono giornate che vanno di merda non tanto per qualcosa che è successo. Ma per quello che non hai fatto.

Oggi è stata una giornata di cazzeggio clamoroso. Che non mi posso permettere, visto che ho millemila cose da fare e studiare.

Eppure stamattina ho saltato lezione di pianoforte dicendo che ero rimasto addormentato, quando in realtà mi sono svegliato ma non avevo voglia di alzarmi. (Si può essere più schifosi di così?) :/
Poi c’è stato il Consiglio accademico e va bin, mi sono reso leggermente utile per la collettività ma oggi non è neanche stata una riunione determinante.
E poi pomeriggio cazzeggio brutale, ad un certo punto mi sono messo a guardare il film di Sherlock Holmes e questa è stata la mia attività del pomeriggio, interrotta solo da “vado a fare una lezione” e “ora di cena”. A seguire, appena finito il primo film ho attaccato il secondo. Così ho avuto la testa impegnata tutta la sera.

Mi faccio un po’ schifo. Perché ho la fortuna di studiare quello che mi piace e devo lavorare in questo periodo della mia vita per costruire il mio futuro (e non è una metafora, questi anni per un musicista sono fondamentali…). Eppure cazzeggio a manetta e neanche le scadenze a breve termine riescono a mettermi a regime.

Spero di riuscire a riprendere il giro quanto prima. Il problema è sempre lo stesso: questa è lacoscienza e il rimorso serale che parla, domani mattina so cosami aspetta, vediamo se sarò in grado di alzarmi alle 7 ed essere in Conservatorio alle 8.30.
So che se resto a casa non studierò nulla, ma d’altra parte la mia lullafacenza cercherà di fottermi utilizzando con un colpo basso il letto.

Alla sera, leoni: al mattino…

Mannaggia a E.

Questo post credo sia particolarmente emblematico per rappresentare l’uso che farò di questo blog…

Stasera ho scritto e messo qualche foto nel Q.I. sul Carnevale e sulla sfilata di ieri.
Quello che però non ho scritto è che mannaggia a E. che si è vestita così carina, che io starei cercando di togliermela dalla testa, che lo so che ora ha il tipo e lo so che la mia è solo attrazione fisica, ma cavolo ieri ho dovuto impegnarmi più volte per non fissare ipnotizzato quel non devi dire “culo”, anche se è il termine che hai in mente, altrimenti sembri volgare sedere e quelle gambe…

Spero che scriverne mi aiuti ad esorcizzare questa insidia.
Ora come ora sono bello tranquillo e sereno. E credo che lo sarò anche la prossima volta che ci vediamo. Ma quelle dopo?

Meno male che c’è V.

Oggi pomeriggio ho visto per la prima volta A., la mia ex, con il suo nuovo tipo. Ci siamo incrociati sotto i portici, non credo che loro mi abbiano visto, eravamo abbastanza distanti ed era parecchio affollato. Io in ogni caso ero al telefono e ho fatto finta di niente tirando dritto.

Contrariamente alle mie aspettative, non sono stato così indifferente alla questione… Per tutta l’ora successiva, nonostante fossi a fare lezione, sono rimasto un po’ stranito, avevo questa cosa che mi girava latente per la testa.

Mentre tornavo a casa da insegnare ho provato a telefonare ad una mia cara amica. Avevo bisogno di parlarne un po’ con qualcuno, ma lei in quel momento non era disponibile.
Così sono arrivato a casa un po’ inquieto, con un cocktail di sensazioni in cui rientravano la novità di vederla con un altro e la sorpresa per la mia stessa reazione, decisamente inaspettata.

A casa c’era V., il mio coinquilino. Stava preparando cena che il martedì abbiamo i tempi strettissimi per andare alle prove di coro.
Abbiamo scambiato due parole e poi gli ho buttato lì: “V., ho visto per la prima A. con il  suo tipo e mi rode un sacco… Secondo te è normale?”
Lui mi squadra, con la sua solita espressione di quando sta per dirne una delle sue, e mi fa: “E certo. È la situazione Tu sei felice e io no.”
Lì per lì mi sono messo a ridere, anche perché l’aveva detta come se fosse una battuta. Poi però pensandoci un attimo mi sono reso conto che era proprio questo che mi turbava. Sapere che A. ha trovato qualcuno che rimpiazza quello che io ero per lei… e io no.
Lo guardo e un po’ scherzando gli dico: “Cazzo, V., certo che hai il dono della sintesi!”
“Eh, difatti agli orali vado male.”

Meno male che c’è V.