Archivio dell'autore: Beniamino Trucco

Informazioni su Beniamino Trucco

Chitarrista classico e insegnante about.me/beniaminotrucco - www.duorendatrucco.com

Test (leggimi!)

Questo è un post di prova.
Nel senso che vorrei provare a capire se c’è ancora qualcuno che segue questo blog o, più semplicemente, se il nuovo articolo verrà mai letto da essere vivente.

Sul senso di questo blog ne ho già parlato in passato. Dovrebbe esserci anche una pagina che spiega la situazione.
Il punto è che negli scorsi mesi non sono stato attivo come blogger, neppure sul blog principale. Qualche ritorno random, ma finora niente di continuativo, anche se mi sono specializzato nell’avviare progetti grandiosi che poi abbandono miseramente.

Comunque, la novità è la seguente: sto insieme ad una ragazza da 2 mesi, usciamo insieme da 4, sono molto felice di tutto questo e anche lei ha un blog. Anzi, il blog è stato uno dei punti di contatto che ci ha avvicinati nei mesi prima che iniziassimo ad uscire insieme.

Insomma, il dato di fatto è che ogni tanto potrei aver bisogno/voglia di scrivere qualcosa di personale e privato, che non venga letto da fratelli, genitori, amici o fidanzate. E quindi ecco che il Q.P. recupera la sua valenza.

Eccomi quindi a fare questo sondaggio. C’è qualcuno in ascolto?

Pregasi lasciare traccia del proprio passaggio con un like, un commento o un voto al sondaggio. 🙂

Saluti e a presto (o forse no).

E fu sera e fu mattina, e le idee non furono più le stesse

Ci sono giornate che vanno di merda non tanto per qualcosa che è successo. Ma per quello che non hai fatto.

Oggi è stata una giornata di cazzeggio clamoroso. Che non mi posso permettere, visto che ho millemila cose da fare e studiare.

Eppure stamattina ho saltato lezione di pianoforte dicendo che ero rimasto addormentato, quando in realtà mi sono svegliato ma non avevo voglia di alzarmi. (Si può essere più schifosi di così?) :/
Poi c’è stato il Consiglio accademico e va bin, mi sono reso leggermente utile per la collettività ma oggi non è neanche stata una riunione determinante.
E poi pomeriggio cazzeggio brutale, ad un certo punto mi sono messo a guardare il film di Sherlock Holmes e questa è stata la mia attività del pomeriggio, interrotta solo da “vado a fare una lezione” e “ora di cena”. A seguire, appena finito il primo film ho attaccato il secondo. Così ho avuto la testa impegnata tutta la sera.

Mi faccio un po’ schifo. Perché ho la fortuna di studiare quello che mi piace e devo lavorare in questo periodo della mia vita per costruire il mio futuro (e non è una metafora, questi anni per un musicista sono fondamentali…). Eppure cazzeggio a manetta e neanche le scadenze a breve termine riescono a mettermi a regime.

Spero di riuscire a riprendere il giro quanto prima. Il problema è sempre lo stesso: questa è lacoscienza e il rimorso serale che parla, domani mattina so cosami aspetta, vediamo se sarò in grado di alzarmi alle 7 ed essere in Conservatorio alle 8.30.
So che se resto a casa non studierò nulla, ma d’altra parte la mia lullafacenza cercherà di fottermi utilizzando con un colpo basso il letto.

Alla sera, leoni: al mattino…

Sprazzi di bloggosità #2

Sfruttando lo sprazzo di bloggosità di cui ho parlato qui, spunto rapidamente ed in modo furtivo anche in questo blog prima di crollare per la stanchezza per rivitalizzare momentaneamente questo mio angolino virtuale.

Due pensieri sparsi, ma rapidi e sintetici. 🙂

  1. Presto o tardi, ma sicuramente un’altra sera, darò una sistemata al Q.P. su cui vi trovate ora, tipo scrivere una pagina di presentazione decente e robe simili.
  2. Sembra che io mi si tolto dalla testa E.. Epic win per me. Ora devo solo trovare qualcun altra che mi catturi i pensieri, sperando di essere più fortunato nella scelta.

È tutto per questa sera, grazie per averci seguito.
Buona notte

Dei ritardi e delle penniche

Vi scrivo in tempo reale. (Esisterà una cosa tipo il live blogging o l’ho appena inventata?)

Sono riuscito a non andare al lavoro (nello specifico a fare una lezione) perché sono rimasto addormentato. E la lezione era oggi pomeriggio alle 17.30.
Che imbarazzo.

Contestualizziamo.
Stamattina mi sono alzato molto presto per studiare, e in effetti sono riuscito ad avere l’intera mattinata a disposizione. Il punto è che non sono andato a dormire prima del solito, per compensare questo raptus studiereccio. Risultato: sono arrivato alla fine della prima lezione del pomeriggio abbastanza cotto.
Fortunatamente oggi fra una lezione e l’altra avevo un buco, così sono passato da casa, mi sono preparato una spremuta di arancia e ho deciso di buttarmi sul letto una mezz’oretta per riprendermi. Sveglia fissata alle 17.10, “tanto la casa dove devo andare dopo è qui vicino”.

Mi sono svegliato alle 18.07, perché la mamma del bimbo mi stava chiamando per sapere perché non arrivavo.

****

Il live blogging si è interrotto per cause di forza maggiore, riprendo ora a scrivere in differita.
Quando la mamma mi ha chiamato, non ho risposto (anche perché ero ultra addormentato e ci ho messo un attimo a realizzare la situazione). Le ho scritto un sms dopo un po’, rifilandole una balla colossale ma plausibile, tipo che mi avevano soppresso un treno e avevo dimenticato il cellulare a casa, quindi non ero riuscito ad avvertirli. Ovviamente non potevo dirle la verità, potremmo definirla una balla a fin di bene salvare la propria dignità professionale.
Ormai consideravo la lezione saltata, per questo avevo iniziato a bloggare, ma lei a sorpresa mi ha chiesto di andare comunque, allora mi sono preparato al volo e -meno male che abitano vicino-  ho ancora salvato la lezione di oggi.

Conclusioni
Non sono sicuro se si possa trarre un insegnamento da questa appassionante vicenda.
Forse la prossima volta potrei farmi un caffè triplo, visto che i pisolini di mezz’oretta tendono a degenerare in dormite dalla durata tripla. Oppure magari, ma proprio magari, potrei andare a dormire un po’ prima la sera. (Nah, che idea balzana.)

L’unica cosa certa è che avrei bisogno di una vacanza. Di sei mesi. Due volte l’anno.
No, seriamente. Se inizio ad essere già così fuso ora, non oso pensare come arriverò a maggio. O a giugno.
Speruma.

Mannaggia a E.

Questo post credo sia particolarmente emblematico per rappresentare l’uso che farò di questo blog…

Stasera ho scritto e messo qualche foto nel Q.I. sul Carnevale e sulla sfilata di ieri.
Quello che però non ho scritto è che mannaggia a E. che si è vestita così carina, che io starei cercando di togliermela dalla testa, che lo so che ora ha il tipo e lo so che la mia è solo attrazione fisica, ma cavolo ieri ho dovuto impegnarmi più volte per non fissare ipnotizzato quel non devi dire “culo”, anche se è il termine che hai in mente, altrimenti sembri volgare sedere e quelle gambe…

Spero che scriverne mi aiuti ad esorcizzare questa insidia.
Ora come ora sono bello tranquillo e sereno. E credo che lo sarò anche la prossima volta che ci vediamo. Ma quelle dopo?

V.V.T.T.B.

La mia più grande difficoltà non è tanto pensare i contenuti per il blog: il problema è proprio mettermi lì e scrivere. Davvero, mi capita sovente di pensare a qualcosa che avrei voglia di pubblicare, tipo avvenimenti particolari o curiosi che mi sono accaduti nella giornata, pensieri o riflessioni, sfoghi per una determinata situazione emotiva.
E invece niente, queste idee rimangono solamente intenzioni, sempre più latenti, procrastinate fino a quando lentamente sfumano e svaniscono.

Perché questo preambolo? Perché è da ieri sera che mi frulla per la testa un pensiero da condividere, e solo ora mi sono messo alla tastiera con questo scopo.
Se non altro pare che stia lentamente migliorando. 😀 (Speriamo che duri, anche se ne dubito.)

L’apertura di questo blog ha coinciso con il mio ritorno in generale su WordPress. Ho ricominciato a pubblicare post anche sul blog principale, ho ricominciato a seguire i blog che leggevo quando ero attivo (approfittandone per mettere un po’ tutto in ordine) e ne ho anche scoperti di nuovi, ho reinstallato la app di WordPress sul telefono e via dicendo.
Quando mi sono reso conto che sembravo determinato a fare sul serio, ho deciso di segnalare questo blog ad alcuni utenti con cui ero in contatto o che seguivano il Q.I.: qualcuno con un commento sul loro blog, alcuni tramite Facebook.

E forse sarà una cosa un po’ stupida da dire, ma mi sono sentito veramente accolto. Cioè, hai un blog, sparisci, torni e vieni a dire che ne hai pure un altro… chiunque potrebbe venirti legittimamente a dire che non gliene frega più niente, o comunque ignorarti.
E invece no. Anche se sono stati piccoli segnali (un commento in risposta, una breve chat su Facebook, un Mi piace ad un post), mi sono sentito veramente parte di un gruppo, di una commiuniti: chi più chi meno, chi con costanza e chi no (ehm…), noi siamo quelli che ogni tanto si mettono al computer per scrivere qualcosa che altri leggeranno.
Diciamo che ho percepito un “Bentornato” che mi ha fatto veramente piacere, quindi avevo voglia di dirvelo e di ringraziarvi.

Anche se a livello di privacy questo post avrei potuto tranquillamente pubblicarlo nel Q.I. (non sto sparlando di nessuno, fino a prova contraria… 😉 ) ho deciso di metterlo qui perché questo è il mio spazio più privato: di là mi sembrava quasi sprecato, o comunque non adatto.
Insomma, qua ci sono io, voi ed eventuali sconosciuti, ergo posso permettermi di fare il tenerone senza rovinarmi la (?!?) reputazione. 😛

In altre parole V.V.T.T.B., e ci leggiamo presto.
A meno che il mio nuovo periodo da blogger non duri circa due giorni. In quel caso ci sentiamo fra qualche mese.

Meno male che c’è V.

Oggi pomeriggio ho visto per la prima volta A., la mia ex, con il suo nuovo tipo. Ci siamo incrociati sotto i portici, non credo che loro mi abbiano visto, eravamo abbastanza distanti ed era parecchio affollato. Io in ogni caso ero al telefono e ho fatto finta di niente tirando dritto.

Contrariamente alle mie aspettative, non sono stato così indifferente alla questione… Per tutta l’ora successiva, nonostante fossi a fare lezione, sono rimasto un po’ stranito, avevo questa cosa che mi girava latente per la testa.

Mentre tornavo a casa da insegnare ho provato a telefonare ad una mia cara amica. Avevo bisogno di parlarne un po’ con qualcuno, ma lei in quel momento non era disponibile.
Così sono arrivato a casa un po’ inquieto, con un cocktail di sensazioni in cui rientravano la novità di vederla con un altro e la sorpresa per la mia stessa reazione, decisamente inaspettata.

A casa c’era V., il mio coinquilino. Stava preparando cena che il martedì abbiamo i tempi strettissimi per andare alle prove di coro.
Abbiamo scambiato due parole e poi gli ho buttato lì: “V., ho visto per la prima A. con il  suo tipo e mi rode un sacco… Secondo te è normale?”
Lui mi squadra, con la sua solita espressione di quando sta per dirne una delle sue, e mi fa: “E certo. È la situazione Tu sei felice e io no.”
Lì per lì mi sono messo a ridere, anche perché l’aveva detta come se fosse una battuta. Poi però pensandoci un attimo mi sono reso conto che era proprio questo che mi turbava. Sapere che A. ha trovato qualcuno che rimpiazza quello che io ero per lei… e io no.
Lo guardo e un po’ scherzando gli dico: “Cazzo, V., certo che hai il dono della sintesi!”
“Eh, difatti agli orali vado male.”

Meno male che c’è V.

E andiamo

Finalmente ce l’ho fatta. Da tempo volevo imbarcarmi in questo nuovo viaggio, ma solo ora ho trovato lo stimolo adatto.
Giusto per mettere le cose in chiaro, questo blog è un esperimento. E’ una novità su cui voglio indagare, verificare come andranno le cose e poi decidere se continuare questa esperienza o meno.
Per chiarire è meglio contestualizzare la mia situazione.

Come è possibile intuire dalla testata, ho già un altro blog, che potete trovare qui. E’ un blog ibrido: nato come semplice spazio mio personale per condividere pensieri, ha avuto vicende e visibilità alterne, e soprattutto contenuti estremamente variegati.
C’è di tutto, lì sopra. Scritti notturni, considerazioni politiche, progetti musicali, recensioni, vissuti personali, e chi più ne ha ne metta. Non a caso è semplicemente registrato come benguitar90.wordpress.com (il mio nickname su Internet). Come a dire, “Questo è quello che troverete qui sopra: me, con tutti i miei vari interessi”.

Ecco, non ho ancora specificato che quel blog è pubblico. Ho il link segnalato nei miei vari profili online, è attiva la pubblicazione automatica verso Facebook e Twitter, i miei genitori e i miei fratelli seguono il blog così come alcuni miei amici. Alcune volte addirittura invio il link del post via email ai miei vari contatti, specialmente quando mi interessa suscitare un dibattito su un tema specifico. In altri casi il blog è il punto di raccolta di un progetto sparso nell’Internet, come il lavoro che avevo fatto sulla colonna sonora di Star Wars (che concretamente si trova su YouTube e in GoogleDocs).
Perché il Q.I. – Qualcosa d’interessante è nato per questo: per essere una piattaforma più nobile di un comune social network per condividere pensieri, riflessioni. Insomma: cose.

Qual è il problema? Che in questa veste pubblica, sociale (a volta quasi mondana), non c’è più spazio per il me più intimo. Per quei post in cui voglio parlare di qualcosa che non devono sapere i miei amici o la mia famiglia, perché magari parlo proprio di loro o perché non voglio che lo sappiano.
Perché se voglio scrivere sul blog che ho cazzeggiato tutto il giorno senza studiare e ora mi sento in colpa, non voglio che lo sappia mia mamma. Perché se voglio scrivere di E. che sembra che ci stia provando e poi era una finta, voglio poterlo fare senza che E. lo venga a sapere o lo legga.
Perché voglio essere libero di bloggare.

Avevo già scritto tempo fa su questo argomento, ma i tempi non erano ancora maturi. La soluzione che avevo ipotizzato e che solo ora sto sperimentando è questo secondo blog. In cui potrò fare tutto quello che di là non potevo.

Bene, dov’è la fregatura? Che non so se il mio progetto sia fattibile.
Vorrei riuscire a realizzare un canale di comunicazione asimmetrico e unidirezionale fra i due blog. Tradotto, vorrei che chi legge questo blog sia a conoscenza dell’altro, quello che potremmo definire “principale” e che continuerà la sua attività per tutti quei contenuti che non necessitano di una privacy particolare. Anzi, invito i nuovi lettori capitati qui sopra a guardare anche il Q.I., in quanto qua ci sarà solo parte della mia attività di blogging.
Viceversa, se non ho commesso errori, né sui miei vari profili né sul Q.I. ci dovrebbero essere tracce di questo blog, di cui verranno messe a conoscenza solo alcune persone selezionate fra chi mi segue da un po’ di tempo.
Chi mi conosce nella vita reale, quindi, non dovrebbe arrivare fin qui, per i motivi già detti. Un caloroso benvenuto, invece, per chiunque altro sia interessato a seguirmi e leggermi.

E’ un sistema un po’ macchinoso, ma è il migliore che mi sia venuto in mente e spero possa funzionare.

Non resta che iniziare, ergo…